1 GENNAIO 2003
E' il giorno tanto atteso, finalmente varchiamo non senza fatica il fatidico passo Aqaba Nord e siamo sul Gilf Kebir, siamo il primo gruppo di A.M che giunge in questo fantastico posto così decantato e così celebre L’essere il primo della grande famiglia di AnM ad ammirare questi scenari mi emoziona.
Tutto e’ cominciato purtroppo abbastanza male, la folle e iperburocratica dogana egiziana di Alessandria ci ha bloccato per 4 giorni tra uffici, controlli, ispezioni ai mezzi e ai bagagli per finire con l’assurda richiesta dell’estintore obbligatorio a 75 dollari cadauno quando fuori circolano auto che hanno minimo 30 anni, ci ha reso tutti abbastanza tesi e nervosi. Le successive lunghe e laboriose trattative con le guide le quali a loro volta erano alla loro prima esperienza di raid con auto e moto hanno complicato ancor di piu’ questo viaggio.
L’arrivo a SIWA non senza aver prima reso omaggio ai caduti italiani di EL ALAMEIN ci fa subito entrare nel clima del viaggio e del deserto. Un’oasi antichissima e famosa che noi velocemente visitiamo per poi addentrarci nel Grande mare di sabbia. Un susseguirsi di alte dune molto compatte ci permette di assaporare nel suo giusto valore questa bellissima zona del deserto la nostra guida corre tra le dune a piedi alla ricerca dei passaggi ( ci dira’ poi di avere 78 anni… incredibile) , sono tre giorni di deserto per raggiungere Farafra.
Rimaniamo incantati nel vedere i rapidi cambiamenti dei paesaggi, in questi 500km di deserto passiamo tra alte e compatte dune a immensi pianori con tanti pinnacoli bianchi quasi fossero mucchi di neve, e’ uno spettacolo bellissimo, la pista cambia rapidamente volto e come per magia arriviamo all’oasi di Endella dove troviamo l’ennesimo controllo.
Arriviamo così al DESERTO BIANCO un’insieme di bianche e variegate rocce dove ammiriamo il superbo panorama dall’alto di una di esse.
L’arrivo a Dakla nel primo pomeriggio ci permette di preparare i nostri 2000km di deserto, acqua, viveri, carburante in quantita’ come mai ci era successo di caricare nei nostri viaggi, le nostre jeep sono stracariche di ben 400lt di gasolio oltre al resto, oltre 400km ci dividono dall’Aquaba pass, dopo 67 km lasciamo l’asfalto , un lungo pianoro con sabbia particolarmente molle ci accompagna per tutto il giorno, il primo punto di riferimento e’ Abu Ballas una collina così denominata come punto di riferimento delle antiche carovaniere, lì troviamo ancora cocci di antiche anfore che servivano per i rifornimenti d’acqua piu’ avanti viaggiamo in enormi valloni e sempre a marce basse raggiungiamo la balise Saviem 21 e naturalmente la battezziamo con l’adesivo di AM, mano a mano che ci avviciniamo all’Aquaba pass lo spettacolo e’ sempre piu’ grandioso, montagne nere, dune di sabbia rossa, ci accompagnano in questa lunga salita , sostiamo per far raffreddare l’acqua delle nostre auto prima di affrontare il passo finale. Finalmente alle 0re 16 siamo sul gilf altezza 1000 mt e naturalmente sostiamo facendo campo in un angolo tra le dune., festeggiamo l’arrivo sul Gilf con altro vino e grappa che era stata opportunatamente camuffata da acqua minerale per evitare i controlli doganali. Percorrendo questo altipiano si possono ammirare in vari punti panoramici le stupende vallate sottostanti, si viaggia piano perche’ siamo su un terreno molto sconnesso, dall’alto ammiriamo il Wadi Hamra dove per un bel passaggio si scende e si percorre una valle bellissima tra alte montagne e dune di sabbia rossa. Percorriamo tutto il wadi, passiamo di nuovo tra le dune e infilandoci in un bel canalone dopo 150km arriviamo alla SILIKA GLASS nel Grande Mare di sabbia. SILIKA Glass e ‘ una zona dove si trova il famoso vetro libico, una pietra al silicio puro 98% e quindi tutti quanti ci affrettiamo a cercare questa pietra, una lunga sosta, alcuni raggiungono la sommita’ delle dune dove si ammirano questi lunghi cordoni che raggiungono SIWA, sono 2 ore di sosta molto gradite e piene di fascino
Ritorniamo sul Gilf e troviamo un difficile passaggio che ci costringe a costruire una strada di piastre, ma alla fine passiamo tutti. Percorrendo di nuovo l’altopiano arriviamo all’Aquaba pass sud e quindi scendiamo per raggiungere la caverna dei nuotatori e la caverna degli arcieri, ammiriamo con stupore queste bellissime pitture e le particolari figure che le compongono.
E’ ora di ritornare verso dakla non senza aver visitato la tomba del principe Kamaledin, ( qui lasciamo in una cassetta il nostro messaggio ) e il sito 8 BELLS dove un tempo gli inglesi avevano una pista di atterraggio. Qui ci troviamo per la prima volta con altri turisti e guarda caso moto italiane, sostiamo con loro per il pranzo raccontandoci vicendevolmente le nostre avventure e le nostre disgrazie doganali. La pista e’ sempre bellissima, questa zona che costeggia il Gilf e’ particolarmente affascinante proprio per i suoi panorami, anche qui si susseguono bellissime e stupende vallate che e’ perfino difficile descriverle tanto sono belle. Ritornati a Dakla non ci resta che attraversare il deserto rosso ed e’ un’altra piacevole sorpresa per noi in quanto trattasi di una enorme foresta pietrificata dover appunto troviamo questi legni rossi. Con molto stupore a sud dove mai piu’ avremmo immaginato di trovare anima viva invece enormi piantagioni agricole costeggiano la strada asfaltata e praticamente arriviamo sull’asfalto ed in pieno deserto ad ABU SIMBEL. Il nostro viaggio si conclude con una lunga corsa verso Alessandria in convoglio militare.
Il Gilf Kebir e’ un luogo fantastico, merita di essere visto, un deserto diverso da cio’ che abbiamo sempre visto negli altri paesi.
Sandro Garavelli
ルイヴィトン 激安 ルイヴィトン 激安 バッグ ルイヴィトン 激安 本物 louis vuitton 激安 ルイヴィトン 激安 財布 ルイヴィトン 激安 アウトレット ルイヴィトン 激安 通販 ルイヴィトン ダミエ 激安 ヴィトン 激安 ルイヴィトン 激安 長財布 ルイヴィトン 激安 人気 ルイヴィトン 激安財布 ルイヴィトン 新作 激安 ルイヴィトン 激安 ルイヴィトン 激安 バッグ ルイヴィトン 激安 本物 louis vuitton 激安 ルイヴィトン 激安 財布 ルイヴィトン 激安 アウトレット ルイヴィトン 激安 通販 ルイヴィトン ダミエ 激安 ヴィトン 激安 ルイヴィトン 激安 長財布 ルイヴィトン 激安 人気 ルイヴィトン 激安財布 ルイヴィトン 新作 激安 ルイヴィトン 激安 ルイヴィトン 激安 バッグ ルイヴィトン 激安 本物 louis vuitton 激安